Basilica di San Vitale
I lavori per la Basilica di S. Vitale iniziarono nel 526 con il vescovo Ecclesio ma terminarono solo nel 547 con un suo successore, l’arcivescovo Massimiano.
Si tratta di un monumentale edificio a pianta centrale ottagonale coperto da una cupola circolare.
All’esterno mostra una semplice copertura in laterizio, come la maggior parte delle architetture della città, mentre all’interno, nella zona absidale è conservato un prezioso ciclo musivo di età giustinianea (VI secolo).
I mosaici del catino absidale mostrano al centro Gesù Cristo imberbe seduto sul globo terrestre con i quattro fiumi del paradiso al di sotto, all’interno di un paesaggio fiorito.
Cristo è vestito con i colori imperiali, porta in una mano i rotoli dell’Apocalisse con i Sette Sigilli e porge con l’altra mano una corona al Santo dedicatario della basilica, S. Vitale.
Il vescovo Ecclesio offre a Cristo il modello della costruzione.
Più in basso si trovano invece i due famosi pannelli celebranti la coppia imperiale bizantina: Giustiniano e Teodora.
Giustiniano occupa il centro della scena insieme al vescovo Massimiano, insieme ai funzionari di corte e le guardie del corpo dell’imperatore, gli ecclesiastici di Ravenna e colui che viene identificato come Giuliano Argentario, un ricco banchiere e mecenate di origine orientale.
Tutte le figure sono frontali, sebbene si possa intendere un senso di movimento verso l’abside dove sono rivolte le offerte.
L’imperatore appare in abiti cerimoniali purpurei con inserti dorati; ha un vestiario complesso composto da tante clamidi l’una sopra l’altra.
Porta sul capo un diadema, composto da una fascia di metallo dorata tempestata di gemme e pietre preziose.
Il panello, situato di fronte, rappresenta corte dell’imperatrice Teodora. Il pannello “femminile” è rappresentato in modo più ricco e vi sono presenti molti più dettagli.
Teodora è scortata da due funzionari di corte (eunuchi) e da alcune dame di corte che indossano dei bellissimi vestiti decorati con stampe di pregio.
Anche Teodora è abbigliata in modo sontuoso con i colori imperiali: il porpora e l’oro. La parte finale del prezioso abito è decorata con un motivo rappresentante i Re Magi.
Sul capo porta un diadema e i capelli sono raccolti nell’acconciatura propria delle donne di quel periodo.
Le figure si stagliano, probabilmente, nel peristilio del palazzo imperiale, la fontana è il simbolo della vita eterna.
Sia Giustiniano che Teodora recano tra le mani delle offerte, indirizzate a Cristo assiso sul globo, ma soprattutto alla realizzazione della Basilica stessa.
I mosaici rappresentanti la corte imperiale di Costantinopoli sono stati commissionati dall’amministrazione imperiale che li invia a Ravenna.
Mappa dei monumenti UNESCO